martedì 3 luglio 2007

Simon Henwood - Interview (italian)


Artista inglese di talento Simon Henwood fin dalla fine degli anni 80 si è occupato di adolescenza e infanzia, prima pubblicando libri per bambini, poi lanciando due riviste d’arte, una casa editrice e discografica, passando poi attraverso cartoni animati come Johnny Pumpking e video musicali. Ma ciò che più lo caratterizza come artista sono i suoi ritratti ad adolescenti dove riesce a coglierne l’essenza e l’individualità.

L’adolescenza è un tema fondamentale nelle tue opere, puoi spiegarmi come mai sei interessato a questo particolare momento della vita e vuoi rappresentarlo nella tua arte?

L’adolescenza e l’infanzia sono le radici di ciò che siamo. Per trovare delle risposte a tutto ciò che abbiamo bisogna guardare alla propria infanzia, che come soggetto offre domande infinite e suggerisce nuove idee per estrarre i ricordi e risolvere alcuni misteri come: perché siamo ciò che siamo.

Quello che più mi colpisce nelle tue creazioni è la combinazione tra vulnerabilità, innocenza ed un alone dark che riesci a far emergere dai ragazzi che ritrai. E’ come se tu avessi il potere di cogliere la loro essenza interiore. Come riesci a creare delle sensazioni così pure?

Cerco sempre il momento in cui i soggetti che ritraggo si distraggono con i loro pensieri, il punto in cui si allontanano dal momento presente, è quello l’attimo in cui diventano inconsci di tutto ciò che li circonda e vengono coinvolti dal loro mondo interiore. Tutto ciò può essere molto intenso e rivelare nella loro adolescenza ciò che saranno da adulti.

Che tipo d’infanzia hai avuto? Pensi che abbia influenzato la tua arte in qualche modo?

Sono figlio unico e anche i miei genitori lo erano. Mio padre era uno scienziato e continuava a trasferirsi, così ho frequentato undici scuole e non ho mai avuto un posto che potessi chiamare casa in cui sentire le mie radici. Ho sempre giocato da solo e sono diventato presto indipendente. Mi sono sempre divertito ad intrattenermi con nuovi giochi.

Larry Clark per la sua arte usa come soggetto lo stesso periodo adolescenziale che tu rappresenti nella tua, anche se lui lo fa in modo più grottesco e crudo. Cosa ne pensi delle sue creazioni?

Mi piacciono molto i suoi lavori, ho un paio di sue fotografie nella mia collezione che ha scambiato con uno dei miei ritratti. Nei suoi primi lavori come Tulsa ho visto per la prima volta l’adolescenza rappresentata in maniera così intensa e reale. Anche il suo film Kids è per me un capolavoro che dimostra una grande conoscenza dei ragazzini.

Hai lanciato due riviste d’arte Purr e Alice com’è nata l’idea?

Ho lanciato Purr credo intorno al 1992 o 93, l’ho pubblicata e l’ho ideata in ogni suo piccolo aspetto. Era una rivista artistica di alta qualità che incoraggiava diversi artisti a prenderne parte. Si è poi allargata in una galleria d’arte, in una casa editrice e discografica. Ho portato avanti il tutto ma nel 1997 mi sono accorto che il mio lavoro ne risentiva non potendo dedicarci maggior tempo. Poco dopo ho creato Alice ma si trattava principalmente di un progetto artistico che ha cominciato a rendere più chiaro in me l’interesse per l’adolescenza. Ho organizzato delle mostre e degli eventi per i tre numeri che sono stati pubblicati.

La musica, sembra quindi che abbia sempre avuto un ruolo importante nella tua vita, hai creato un’etichetta discografica, hai girato un video per gli Apollo 440 e Badly Drawn Boy ed ora hai lavorato con Roisin Murphy. Com’è stato lavorare con lei?

Lavorare con un altro artista è stato un processo molto diverso. In un certo senso i ritratti che ho prodotto con lei sono quasi degli still lifes. Roisin ha creato un personaggio in Ruby Blue e abbiamo fatto molte fotografie ed esplorato molte direzioni differenti. Le immagini sono abbastanza iconiche, ed ora ci stiamo dirigendo su idee più narrative. Ho appena finito di girare il primo video, che è inspirato al quadro ad olio che è sulla cover del primo singolo. Ha un alone di vintage anni 40, è girato in pellicola ed è ambientato in un giardino durante le prime luci, dove appaiono il diavolo e dei fantasmi. Ho fatto poi dei quadri che sono stati usati sullo sfondo. Collaborare con Roisin è stato molto stimolante perché ha sempre molte idee ed è più interessata a spingere le cose sul lato artistico che commerciale.

Che genere di musica ascolti mentre crei?

Ascolto molti generi differenti, gli Angels of Light di Mike Gira e Devendra Banhart, che sono entrambi miei amici. Sono sempre stato inoltre un grande fan dei Sonic Youth, di John Coltrane e Mudy Waters. Sto inoltre facendo un video per una nuova band chiamata Roll Deep, che è in parte girato ed in parte animazione.

Nessun commento: