sabato 31 dicembre 2011

ANDREJ DUBRAVSKY - Interview



Attraverso i suoi quadri Andrej ci seduce. È come se ci prendesse per mano e ci invitasse a viaggiare nel suo mondo dominato dal piacere e dal dolore, da tematiche ambigue, che potrebbero sembrare ingannevoli, ma che invece sono esattamente quello che sembrano. Andrej nella sua arte è come se accarezzasse il risveglio sessuale e la glorificazione narcisistica dell’essere giovane e del compiacimento nell’essere tale, dell'identità e della sessualità maschile, spesso rappresentata attraverso l’elemento chiave della testa del coniglio, che applica spesso a persone ritratte rendendoli così parte del suo mondo. Una sorta di processo di auto-proiezione, di auto-ritratto e sicuramente di auto-esperienze di crescita che continua ad evolversi in modo sorprendente.

Tu sei un artista cecoslovacco, potresti descrivermi com’è crescere in questa terra?
Ci sono solo nato, all’età di due anni, nel 1989, è iniziata la Velvet revolution in Cecoslovacchia, che ha significato la fine del comunismo. Quando avevo cinque anni la Slovacchia e la Repubblica Ceca sono diventati stati indipendenti, e così sono cresciuto nella capitale della Slovacchia, Bratislava. A volte ci chiamavano i bambini della rivoluzione, mentre crescevo la Slovacchia era molto eccitata da tutte le attrazioni del capitalismo. Tutto era nuovo, il primo hamburger da Mc Donald a Bratislava l’ho mangiato quando avevo 9 anni! La Barbie, la Disney, tutti facevano confronti su ciò che era meglio tra comunismo e capitalismo, Slovacchia o Cecoslovacchia.

Sei molto giovane, che mi dici dei tuoi anni da teenager a Bratislava? Hai qualche ricordo divertente?
Quando ho iniziato il liceo era finita l'era techno, io e la mia ragazza eravamo soliti ballare alle feste con i twisted trousers che erano diventati con l’electro e il nu rave poi sono arrivati gli skinny jeans e io sono diventato gay, ho trovato il primo fidanzato, il mio primo amante, il primo sesso, il mio primo tutto, era più grande di me di più di venti anni, molto romantico... Al mio primo colloquio all’accademia sono andato vestito come un nigga hop-hop (ride), quegli anni sono stati molto turbolenti.

Sei molto a tuo agio con te stesso sul web circolano anche alcuni tue foto dove sei nudo...
Puoi anche trovarci dei video (ride)...

Ti ricordi quando hai iniziato a disegnare? Qualche volta capita che alcuni iniziano a farlo per se stessi e lo vivono come una terapia tu?
Quella gran donna di mia madre mi ha messo una matita in mano per la prima volta quando ero molto piccolo, disegnavo le cose che amavo, gli animali del cortile di mia nonna come polli, cani, maiali, gatti ... Volevo essere un biologo.

Mi piacciono i quadri che raffigurano i conigli e i tuoi sono meravigliosi, mi puoi dire il motivo per cui sono diventati un tuo soggetto ricorrente?
Originariamente i conigli dovevano essere una metafora per i ragazzi giovani, la sessualità, l’adolescenza, ma ora è diverso, i conigli non sono così importanti, il dipinto è importante, gli strati di colore, il materiale, la tela, oh Dio amo dipingere!

Come mai la maggior parte delle volte ritrai figure che sono un mix tra coniglietti e umani? Sono sexy, seducenti, misteriose e potrebbero essere spaventose allo stesso tempo, vuoi parlarne?
Sì, sono tutte queste cose. La storia comincia quando metto l'ultima macchia sulla tela, ho bisogno di prenderne un po’ distanza così inizio a pensare al nome del quadro, basandomi sulla sua storia. Come prima cosa devo essere soddisfatto della forma, perché la cosa più importante della pittura, è quello che vedono i tuoi occhi. La pittura è come una trappola, se si è caduti nella trappola di tutti questi colori e linee allora poi inizierai a fantasticare su tutte quelle storie del coniglio.

Le persone che rappresenti nei tuoi quadri sono reali o sono tratti dalla tua fantasia? Non mi sto riferendo ai conigli.
Ho sempre dipinto solo coraggiosi ragazzi reali che fossero d’ispirazione per me. Sopratutto quando voglio vedere qualche ragazzo a torso nudo ed avvicinarmi di più a lui gli chiedo se posso fargli una foto o uno schizzo, sono sempre così nervoso! Sono più nervoso dietro la macchina fotografica, che davanti! (ride)


Da dove trai ispirazione per un dipinto?

Suppongo di essere nato con questa ispirazione ed amore per la creazione, ma devo dire che sono grato a tutti i miei fan e i miei collezionisti. Sono coinvolto in quello che faccio anche grazie a loro. Ho sempre voglia di mostrare qualcosa di meglio rispetto a prima. Non penso però a loro quando dipingo, non sono schiavo del gusto di qualcun’altro ma ho bisogno di un pubblico, di un feedback e di amore!

Ci sono un sacco di ragazzi e di uomini maturi nei tuoi quadri, qual è il loro rapporto? Ci sono anche alcuni macchinoni come Mercedez e situazioni che a volte possono far pensare al cruising, che mi dici?
Sono sempre stato il più giovane nei cruising, il più giovane nelle darkroom, il più giovane alle mostre di gruppo e mi piace! Le auto sono un simbolo di potere del mondo materiale. I coniglietti sono nudi, sono come dei satiri, appartengono a mondi totalmente diversi.

Guardando i tuoi disegni e quadri si può leggere uno stile di crescita anche a livello tecnico, voglio dire, in principio erano più grezzi e violenti ed ora sono estremamente ben disegnati, come pensi si sia sviluppata questa crescita?
Tutto in modo molto naturale

Cosa cerchi sempre?
Cerco sempre le cuffie, le chiavi e la chiavetta USB.

Che cosa ti eccita?
Adoro i ragazzi grassi e più grandi e le isole esotiche.

Che cosa vorresti trovare sotto l’albero di Natale quest'anno?
Vediamo...qualche burro cacao per esempio, o Lady Gaga dentro al grembo con cui si è presentata ai Grammy, potrebbe essere figo per tutta la famiglia!

Nessun commento: