giovedì 28 febbraio 2013
Lorenzo Balducci - Interview
Ho riflettuto a lungo su come aprire quest'intervista a Lorenzo Balducci. Avrei potuto parlare dei suoi film ma mi sembrava troppo banale, esordire con gli scandali che hanno colpito la sua famiglia o raccontare della sua vita sessuale, ma rischiavo di cadere nel gossip. Alla fine ho deciso di non parlare di nessuna di queste cose. Non é questo quello che mi ha colpito di Lorenzo, ma la persona trasparente che si é rivelata attraverso le sue risposte. Una persona modesta, che come dichiara si sente ancora un'anima inquieta, irrisolta e che non crede di poter essere un esempio per qualcuno. Per me invece è un esempio, come lo é qualsiasi persona che affronta la propria vita con onestá, a maggior ragione se é un personaggio pubblico come Lorenzo, che ha fatto apertamente coming out. Concordo con lui che certamente una dichiarazione come la sua non possa cambiare un paese, ma secondo me rappresenta comunque un passo in avanti verso questo cambiamento.
So che adesso vivi, studi e lavori a NY, come ti trovi?
Bene. Sono a New York da tre mesi e ripartirò a fine febbraio. Conoscevo già New York, da turista. Viverci è molto diverso. É tutto più bello, più impegnativo, più difficile, più stimolante. Il mio umore cambia di continuo. Questa città ha un potere superiore, nel bene e nel male, che ti mantiene sveglio, reattivo, vivo in ogni caso. Vivo a Brooklyn, per ragioni economiche, studio recitazione e lavoro in un ristorante italiano, più clichè di così si muore. Saraghina è il nome del ristorante. La pizza migliore della città si mangia da noi. E non scherzo.
Conosco un sacco di persone, artisti ed amici che abitano a NY e tutti credono nel motto: "If I can make it there, I'll make it anywhere." Credi che questo sia valido anche per te?
Forse è troppo presto per rispondere a questa domanda. Ma se ti impegni realmente credo che il "sogno americano" si possa realizzare. Nell'arco di qualche anno, non certo di sei mesi. Più dai, più ricevi. Qui vince il migliore. Ed il migliore si sbatte di lavoro dalla mattina alla sera, trecentosessantacinque giorni all'anno. La gente ha l'ossessione della carriera. Spesso il lavoro viene prima della vita privata e non so quanto questa cosa mi appartenga. Anzi, devo dire che mi inquieta abbastanza. É anche vero però che qui si può investire sul proprio futuro. In Italia una laurea non ti aiuta a trovare lavoro. In Italia nella maggior parte dei casi puoi solo sperare che le cose ti vadano bene. In Italia esiste l'improvvisazione. In America nessuno improvvisa niente.
NY é una cittá che strega, o la ami o la detesti, é la mia cittá preferita, fin dalla prima volta che sono stato lì mi sono sentito suo, per te com'é?
Io ho amato New York dal primo momento. Per un attore è un sogno, un'ispirazione continua. I laghi di Central Park, i mercati di Chinatown, gli artisti di strada a Washington Square park, le facce della gente in metropolitana. Ogni angolo della città è una storia diversa. In tre mesi ho conosciuto tante persone a cui sento d'essere già affezionato, ma è difficile sentirsi a casa, perchè la cultura americana è molto diversa dalla nostra. Sembra molto facile farsi nuovi amici e sembra molto difficile costruirsi dei rapporti. Ogni tanto sento il bisogno fisico di fuggire dalla confusione, la frenesia, il caos che popolano questa città. Allora vado all'Angelika Film Center e mi sento subito meglio. É uno di quei posti di New York che mi ricordano l'Europa.
Hai sempre voluto fare l'attore e abbracciare quest'arte? Come credi di essere cambiato e cresciuto dai tuoi inizi?
Sognavo di fare questo lavoro sin da piccolo. Ero molto timido. Recitare, guardare film, mi portava altrove, in un luogo dove stavo bene. Dove non mi sentivo giudicato da nessuno. A quattordici anni mi sono iscritto ad un laboratorio teatrale e da lì è iniziata la mia avventura. Amo il teatro e mi piace fare teatro ma il mio primo amore resta il Cinema. Sento di essere cresciuto nel corso degli anni grazie al lavoro. Le scuole servono nella misura in cui sai prenderne le distanze una volta terminate. Anche qui, in America, mi rendo conto dai corsi che frequento che non esiste migliore scuola del lavoro. Anche le peggiori esperienze lavorative mi hanno insegnato qualcosa. Più passa il tempo e più imparo a "togliere". Vezzi, gesti, intonazioni, insicurezze che limitano il mio lavoro, in questo senso la crescita artistica viaggia di pari passo con quella umana. Più esploro come persona, più l'attore ne trarrà beneficio.
Quanto tempo dedichi nella preparazione di un ruolo?
Dal momento in cui entro a far parte di un progetto inizio a pensare al personaggio, poi leggo la sceneggiatura. Diventa il mio primo punto di riferimento insieme al regista. Non posso iniziare a lavorare senza sapere qual'è il suo punto di vista. Sono dell'idea che un attore debba mettersi al servizio del regista, un regista che abbia le idee chiare ovviamente. Per me è fondamentale conoscere il personaggio prima di interpretarlo. Volergli bene ed essere sempre dalla sua parte.
Quanto segui i tuoi impulsi istintivi quando giri una scena in un film?
Li seguo durante le prove, non mentre giro una scena. Prima dell'azione mi concedo qualunque libertà. Se seguissi i miei istinti in scena mi sentirei pericoloso, per me e per chi lavora con me. Suona un po' meccanica come tecnica ma in realtà mi rende più sicuro e più libero.
Che ruolo giocano i tuoi demoni o le tue paure quando devi recitare?
Giocano un grande ruolo. Sono sempre lì con me. Paure e demoni. A volte mi aiutano, a volte mi remano contro. Dipende dal tipo di ruolo. Ad esempio ho paura ad interpretare personaggi comici, solari perchè per me è sempre stato più facile interpretare ruoli cupi e tormentati. La spiegazione è abbastanza banale, ho una natura inquieta.
Hai dichiarato pubblicamente la tua omosessualitá, cosa ti ha spinto a farlo?
Per milioni di motivi. Primo fra tutti la libertà di essere me stesso, in qualunque circostanza. Il piacere e la serenità nel sentirsi trasparente. Ho dichiarato la mia omosessualità in famiglia a ventun'anni. Ma all'epoca non pensavo che ne avrei mai parlato pubblicamente. Perchè ci insegnano che è meglio restare in silenzio per questioni così personali. Adesso ho trent'anni e di tutte queste stronzate mi frega ben poco. Il secondo motivo è perchè provo rabbia. Essere gay in Italia, oggi, vuol dire essere ancora al centro di una battaglia per il riconoscimento di diritti che continuano a negarci. Mentre aspettiamo che una legge contro l'omofobia venga approvata un ragazzo di 15 anni si toglie la vita perchè gay. Questa è una tragedia che deve smuovere le coscienze di tutti. Non basta essere tristi per quello che è accaduto. Ognuno di noi deve fare qualcosa a riguardo. Così si cambia un paese.
Credo che sia ammirevole che un attore italiano, concedimi il termine, abbia i controcoglioni come te per uscire apertamente in un paese cattolico e sotto certi punti retrogrado come l'Italia. Come tu ben sai si contano sulle dita delle mani artisti ed attori che abbiano fatto questo passo per il timore di perdere tutto, fama e credibilitá. Fortunatamente per noi ci sono persone come te, cosa ne pensi?
Dichiarare di essere gay in Italia è ormai diventato un atto politico, vista la situazione in cui viviamo. Mi sono reso conto del peso del mio gesto a distanza di tempo. Non credo di aver cambiato la vita di nessuno con la mia dichiarazione, ma se lo facessero tutti, intendo dire tutti, allora sarebbe diverso. Io apprezzo Tiziano Ferro, apprezzo quegli sportivi, pochi, che non hanno avuto paura di parlare e se l'hanno fatto immagino non sia stato facile per nessuno di loro. Io rispetto le scelte altrui. Penso solo che queste scelte peró rappresentino un enorme passo indietro nella battaglia per i diritti gay.
Immagino che la paura di venire etichettato solo per cert ruoli ti abbia spaventato, il mercato cinematografico a volte è meschino e non solo quello italiano anche quello statunitense che crediamo tanto aperto, a volte anche lui é subdolo, per farti un esempio tra i possibili canditati al ruolo di Christian Gray in 50 Shades of Gray c'è anche Matt Bomer, attore della serie tv White Collar anche lui apertamente gay. Bomer è stato boicottato da molti dello star system tra cui Bret Easton Ellis che ha dichiarato di ritenerlo troppo gay per quel ruolo. Come un attore eterosessuale è in grado di intraprendere personaggi gay, e la storia del cinema è piena di esempi, dovrebbe essere credibile anche l'inverso se un attore è bravo è bravo a prescindere da con chi va a letto. Che ne pensi?
Esatto. Allora per lo stesso motivo Brokeback Mountain dovrebbe essere interpretato da attori gay. Così come Philadelphia, Milk, Boys Don't Cry ed Una giornata particolare. Che discorso ridicolo. Matt Bomer sarebbe un protagonista perfetto per 50 Shades of Grey, ma per alcuni la sua presenza in quel film risulterebbe scomoda. Se dovessi rendermi conto un giorno di subire discriminazioni sul lavoro per la mia omosessualità ne soffrirei, ma andrei avanti per la mia strada.
Credo che tu ti debba ritenere fiero per come hai affrontato alcune esperienze della tua vita: lo scandalo che ha travolto tuo padre, nell'inchiesta degli appalti del G8 della Maddalena, al fatto che tu fossi stato a volte raccomandato per dei film, alla decisione di non nascondere la tua omosessualitá. Hai affrontato tutto a viso aperto e non si può che darti merito e credo molti dovrebbero prenderti come esempio. Come sei riuscito ad affrontare tutto questo senza perdere la tua integrità?
Forse non ho perso l'integrità ma ho perso più volte l'equilibrio; anzi non l'ho ancora riacquistato del tutto. Tutto mi sento tranne che un esempio per qualcuno. Sicuramente negli ultimi anni della mia vita... non mi sono annoiato. Mi sono fatto carico di tanti pesi, molti di questi non mi appartenevano ma hanno colpito anche me. Non mi sono mai sentito una persona scorretta o uno di quei furbetti che puntano al successo facile. Se potessi tornerei indietro a quei momenti della mia vita in cui gli altri hanno deciso per me. Ho imparato una lezione dolorosa dalla vita, ma per fortuna anche bella. Quando senti di perdere tutto allora resta a galla solo ciò di cui hai veramente bisogno ed io avevo bisogno di occuparmi di me stesso e mettere una distanza. La persona che guardo oggi allo specchio è inquieta, irrisolta, segnata, ma è autentica. Trasparente, appunto.
Qual'è stato secondo te il momento piú ribelle della tua vita?
Quando ho detto a mio padre che fumavo canne. Non mi viene in mente altro.
Che cosa ti eccita in un uomo?
Le mani, le labbra e la voce, importantissima. L'odore della pelle. Non sopporto chi usa i profumi.
Con quale attore italiano o straniero saresti contento di girare una scena di sesso bollente e perchè?
Quello italiano non posso dirlo perchè c'ho lavorato! Attori stranieri... Michael Fassbender, Ewan Mcgregor, Chris Hemsworth e Matthias Schoenaerts. Sono attori dotati di sex appeal.
Ora parliamo di Madonna, dato che entrambi siamo grandi fan, so che non è semplice come domanda, chi è Madonna per te?
Ma no è facile come domanda. Madonna è la mia seconda madre. Lei è sempre con me, dal '98, anno in cui mi innamorai di lei grazie a Frozen, che tra l'altro me la fece ascoltare mia madre, quella biologica. Non sono il fan di Madonna che colleziona dischi, vinili, riviste. A me piace la sua musica, mi piace lei sul palco durante un concerto. Amo l'energia che emana da più di venti anni attraverso il suo sguardo. Quando lavoro le sue canzoni sono un aiuto fondamentale.
Quante volte sei andato a vedere l'MDNA tour? Io non sono assolutamente d'accordo con le critiche che hanno smontato questo tour, ho trovato brutto lo Sticky & Sweet mentre penso che questo show racchiudesse tutta l'essenza di Madonna. Tu cosa pensi?
Ho visto l'MDNA tour una volta, a Roma. Quel giorno ero di pessimo umore, purtroppo, ma il concerto mi è piaciuto. Racchiudeva tutto, come dici tu. Ho ancora il ricordo di Open Your Heart nella mia testa, una versione straordinaria, così come Gang Bang, Celebration, Girl Gone Wild... Lo Sticky & Sweet era nettamente inferiore. Il mio preferito rimane il Reinvention Tour.
I tuoi balletti nella piscina vuota sono fantastici! Dico sul serio e devo dire che come ballerino non te la cavi per niente male anzi. Com'è nata quest'idea di mostrare questo lato di te?
Grazie. Ho la passione per il ballo da tanto tempo. Anni fa ho preso lezioni di hip hop ma non mi sentivo portato. Poi nel corso degli anni ho sviluppato il mio amore per il pop, le coreografie, il ballo. Complice anche la serie Glee, di cui sono fan, ho pensato di usare una piscina vuota e buttarci dentro tutte le mie idee, senza vergogna. Nei miei video faccio tutto quello che mi passa per la testa. Li scrivo, li dirigo, li monto. Sono una parte di me. raccontano chi sono. Mi piace l'idea di usare l'ironia in una maniera "seria". Questa è la chiave dei miei Eric's Pool.
Tenedo conto del fatto che tu sei un attore, quali tecniche di seduzione usi se vuoi attirare qualcuno nella tua rete?
Non ho mai amato il termine seduzione. Non mi sono mai sentito seduttore. E se lo sono uso delle tecniche involontarie anticonvenzionali, perchè di base sono una persona goffa. Quando qualcuno mi piace...lo guardo. Punto. Un mio amico che dice mi viene uno sguardo da serial killer e il bello è che io non me accorgo.
So che sei sentimentalmente impegnato, cosa pensi dell'amore?
L'amore è una questione complicata. Almeno nel mio mondo. Sono fuggito dall'amore, più di una volta, perchè mi spaventa per tante ragioni. L'amore mi fa vivere sulle montagne russe. Mi da forza, me la toglie. Mi mette alla prova, mi fa essere meno egoista. L'amore è un viaggio bellissimo.
Che sto ancora imparando a conoscere.
Di base gli uomini gay sono abbastanza libertini nel corpo e nello spirito, credi nell'amore eterno tra due uomini, o non lo credi possibile?
Credo nell'amore. Non credo nel tempo. Se non dura in eterno è stato comunque amore. Non perde d'importanza.
C'è un film che secondo te tutti dovrebbero vedere e perchè?
Pomodori Verdi Fritti Alla Fermata del Treno, perchè l'amicizia è la più alta forma d'amore.
Oltre a Madonna ovviamente, che musica ascolti ultimamente?
Ti dico dei titoli per farti capire cosa mi piace. Fix You dei Coldplay, Transatlanticis dei Death Cab for Cutie, Worn Me Down di Rachael Yagamata, Blow Me (One Last Kiss) di Pink, Bitter Sweet Symphony dei The Verve. The Hours di Philip Glass e Don't Stop Believing dalla colonna sonora di Glee.
Hai qualche vizio?
Non ne ho uno in particolare, ma li ho provati tutti credo.
Boxer o slip?
Slip.
Qual'è la cosa più bella che qualcuno ha fatto per te?
Perdonarmi.
Qual'è l'ultima cosa che fai prima di andare a letto?
Pregare..... No scherzo. Guardo fuori dalla finestra.
Che regalo vorresti per Natale?
I matrimoni gay in Italia.
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Lee Materazzi - Interview
Le fotografie di Lee Materazzi sono scatti divertenti, che mostrano l'artista, i suoi famigliari ed i suoi amici collocati in situazioni di disagio o scomoditá. L'umorismo è la chiave di letture delle opere di Lee che possono semplicemente nascere dall'osservazione di un'azione quotidiana, come il portare fuori la spazzatura, che spinge Lee a fantasticare su quale nuova sfida superare nella prossima fotografia. Mi diverte immaginarla mentre pensa: "Vediamo sotto cosa posso mettere la testa la prossima volta?" Il limite sta solo nella mente e nella fantasia di chi non osa e a quanto vediamo Lee ne ha da vedere, sicuramente scoverà sempre un nuovo luogo in cui infilarsi, appendersi o chiudersi.
Mi parli del tuo background?
Mi sono trasferita a Miami in Florida quando avevo sette anni e sono cresciuta lì. Da allora ho vissuto a Londra ed ora a San Francisco, ma le mie radici sono a Miami. Le palme, l'umidità e le spiagge sono veramente una parte di ciò che sono. Dal punto di vista artistico l'arte ha sempre fatto parte di me. Durante la mia infanzia mia madre ha sostenuto questo mio interesse e mi ha aiutato a trovare i migliori programmi d'arte, a partire dalla scuola elementare. Non è mai stato qualcosa che mi è stato imposto, mia madre ha solo sostenuto la direzione verso cui naturalmente mi stavo dirigendo.
Che mi dici dei tuoi anni a Londra a studiare alla St.Martins?
Londra era ed è una città meravigliosa, soprattutto per uno studente negli anni del college. La St. Martins è stata un'esperienza molto gratificante, soprattutto per l'eclettico gruppo di persone con cui ho condiviso la zona studio. Il BAFA era un programma poco strutturato che ci lasciava un sacco di spazio alla sperimentazione. A volte mi sentivo un po' perso all'interno di tutta quella libertá, tuttavia, mi ha aiutato a sviluppare il mio atteggiamento nei confronti del creare arte, che ancora oggi tengo in considerazione, ovvero che non ci sono regole o sistemi da seguire e che nel momento in cui ci sono è meglio infrangerli.
So che hai studiato anche scultura ma la fotografia é lo strumento a cui sei più affezionata vero?
Ho studiato scultura ma finivo sempre col fotografare quello che avevo fatto. Direi che il mio lavoro ed il mio interesse esistono realmente tra queste due dimensioni.
Adoro la grande ironia e l'umorismo che esiste in ciascuna delle tue fotografie sono questi due aspetti che rendono la tua arte degna di nota. Da dove nascono le idee per le tue foto?
La mia ispirazione viene dalla vita di tutti i giorni, in particolare dalle numerose lotte e dai gesti quoitidiani che la riempiono come portare fuori la spazzatura, il sacco che ti cade o gli armadi che sono sempre talmente pieni che esplodono ogni volta che vengon aperti. Sono molto attratta dalle faccende ed in qualche modo da glisforzi inutili che costantemente compiamo per farli. Queste cose riempiono così tanto la nostra vita, giorno dopo giorno, ma sono spesso trascurate. Mi piace accentuare queste esperienze quotidiane e la sensazione di frustrazione che rimane intrappolata al loro interno.
Metti sempre te stessa e i soggetti delle tue fotografie in posizioni strane, divertenti e a volte pericolose, il tutto per fare la foto giusta, sembra assolutamente divertente vero?
Sempre di recente con mio marito ho fatto delle foto nel garage, abbiamo aperto la porta per avere l'illuminazione ideale, ed è sempre molto divertente vedere la reazione dei miei vicini di casa quando passano a piedi e mi vedono sepolta sotto un mucchio di sporcizia o avviatata alla parete.
Cosa vuoi comunicare attraverso le tue immagini?
Non hanno necessariamente un obiettivo diretto allo spettatore. Suppongo che un opera abbia successo nel momento in cui crea un dialogo ed evoca una sorta di emozione a chi la sta osservando.Vorrei che le mie opere aprissero una prospettiva all'osservatore anziché chiuderla in una certa idea.
In molte immagini hai giocato con la tua mamma, me ne parli?
Mia madre è sempre stato un soggetto molto dedicato all'interno del mio lavoro. Una volta ho ricevuto la critica di averla usata troppe volte nelle mie fotografie, e come conseguenza il mio lato ribelle ha deciso di dedicarle un'intera serie. Nel 2009 abbiamo anche fatto un progetto insieme, mia madre mi fotografava e io fotografavo lei; in tutte le immagini ci siamo noi raffigurate durante un disastro domestico quotidiano. Alla fine si è trasformata in una sorta di competizione benevola tra chi riusciva ad eseguire la foto più scoraggiante o migliore. Guardando indietro sono molto contenta di aver fatto questo raccolta di immagini con mia madre perché una volta terminata mi sono trasferita a San Francisco e non abbiamo più avuto molto tempo da passare insieme mi farebbe piacere farne altre.
L'aspetto che mi ha colpito di più nelle tue immagini è il sentimento giovanile che riesci a comunicare. Per me è come se tu avessi preso ispirazione dalle cose che i ragazzi avrebbero fatto o avrebbe immaginato di fare durante la loro infanzia, che ne pensi?
Lo prendo come un complimento. Spesso mi auguro di avere lo stesso atteggiamento disinibito, avventato, borderline e coraggioso che molti bambini hanno. Fanno le cose solo per il gusto di farle e sono raramente preoccupati per le conseguenze o i risultati delle loro azioni. Penso che questo sia un ottimo stato d'animo a cui aspirare mentre si effettua il lavoro.
Posso facilmente immaginare il casino o il pasticcio che riesci a creare per fare una delle tue foto, che mi racconti?
Faccio dei pasticci enormi e per qualche strana ragione ho grande soddisfazione nel ripulire, probabilmente è a causa della mia passione irriducibile per l'organizzazione. Uno dei più grandi casini che io abbia mai fatto è stato per un video in cui utilizzai il frullatore senza il coperchio! Ho dovuto girarlo numerose volte ma ma alla fine nessun dolore, nessun guadagno.
Credo che tu ti diverta molto a fare le tue foto, ho ragione?
Se non c'è una buona risata o scarica di adrenalina sufficiente, il lavoro è raramente efficace. Quando smetterò di divertirmi nel farlo sarà ora di cambiare lavoro.
Mentre stai pensando ad una nuova immagine ti sei mai detta: "la prossima volta mi spingerò oltre?"
Sicuramente, più rischioso è il progetto più emozionante è per me. Mia madre dice sempre che un giorno mi spingerò troppo oltre. Spero di no ... anche se sarebbe un po' comico ed ironico se morissi sotto una pila di Tupperware!
Stai lavorando a qualche nuovo progetto?
Attualmente come ti accenavo prima sto lavorando su alcuni pezzi nel mio garage. Sono molto grezzi, disordinati e fisicamente estrenuanti. Mi sono appena rimessa dalla nascita di mia figlia e ci si sente cosí bene ad essere audaci di nuovo.
Cosa vorresti trovare sotto il tuo albero di Natale?
Sotto l'albero di Natale mi piace vedere un sacco di scatole avvolte! Cosa c'è dentro poco importa. In realtà ho fatto una cosa che ha reso pazzi la mia famiglia e gli amici. Per un anno non ho aperto nessuna delle loro lettere o regali, li ho tenuti perfettamente avvolti ed intatti. Li ho ancora tutti in una scatola nel mio studio. A volte le agito ed inizio ad immaginare.
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