martedì 5 agosto 2008
Mark Rubenstein - Interview
Le immagini dell’ artista americano Mark Rubenstein traslano l’energia e la determinazione giovanile in un consapevole cambiamento d’indipendenza mentale. Con le sue fotografie racconta il suo punto di vista sul mondo e sulle trasformazioni fisiche e mentali di una persona nel tempo. Il giovane Mark non ama definirsi fotografo e scatta solo qualche foto l’anno, preferisce vedersi come un artista che usa la fotografia come solo mezzo per esprimere immagini che occupano la sua mente, rivelando emozioni giovanili quali paura, paranoia, bisogno d’amore e accettazione, ma soprattutto un’infinita voglia di libertà.
Mi racconti qualcosa del tuo background?
Ho un background umile. Sono cresciuto a Louisville in Kentucky. Al tempo della Highschool ero terribile e quasi non mi hanno promosso. Sono sempre stato eccellente in arte. Al primo anno ho scoperto che la mia scuola offriva un programma di fotografia, così m’iscrissi e me ne innamorai, mi cambiò la vita e da quel momento non ho più smesso di fare fotografie. Se ripenso adesso a quel periodo mi rendo conto che ho trascorso dei giorni fantastici.
Qual’è il ricordo preferito di quando vivevi a Louisville?
Fammici pensare...il mio ricordo preferito, beh ne ho molti in verità, ho trascorso dei momenti fantastici quando ero più giovane ed andavo a fare campeggio con i miei più cari amici. C’inoltravamo nel profondo delle foreste del Kentucky e addormentandoci ai piedi delle cascate, era tutto semplicemente bello, stare con i miei amici a raccontarci storie la notte guardando le stelle.
Ed ora che vivi a Brooklyn qual’è la cosa che trovi più eccitante?
Brooklyn è un posto fantastico. Non vorrei più vivere a Manhattan come ho fatto in passato. Non abito dove si trova la maggior parte dei giovani, ma in un quartiere per famiglie ed è fantastico perchè è molto tranquillo, inoltre è a pochi minuti di bicicletta dal più bel parco di New York, ci vado quasi tutti i giorni. Adoro Brooklyn perchè qui posso sentire gli uccelli cinguettare e puoi veramente sentirti parte della tua comunità.
Tornando alla fotografia è dai tempi della Highschool quindi che hai deciso di usare questo supporto come mezzo per esprimere te stesso?
Sì credo proprio di averlo capito dal primo corso di fotografia che ho fatto, anche se non mi considererei un vero fotografo. Non possiedo una macchina fotografica mia e non scatto più di qualche immagine all’anno, credo di essere più un artista, uso solo la macchina fotografica come mezzo.
La tua prima serie d’immagini “ Common Place” riguardava la l’evoluzione personale di un individuo, puoi dirmi come hai sviluppato questa tematica?
L’intero corpo del mio lavoro si basa su quest’idea. Non solo Common Place. Il mio lavoro è un’esplorazione della vita, il crescere e di come cambiamo costantemente. Questo tema è nato perchè è così che vedo il mondo, guardo indietro alle cose passate con una vena nostalgica e in questo modo poi ne vedo il futuro. Le immagini scaturiscono mentre cerco di visualizzare le emozioni che provo.
Mi piace molto la tua nuova serie d’immagini in cui immortali ragazzi avvolti da un’atmosfera onirica, mi racconti qualcosa di questo nuovo lavoro?
E’ sempre un’evoluzione dell’universo Common Place, il mio lavoro si potrebbe vedere come un lungo libro o un film. Ci sono molti capitoli che ne fanno parte, l’ultimo è per l’appunto “Once Was” dove i personaggi della serie iniziano a trasformarsi in un altro essere, è come se stessero viaggiando nel tempo percependo tutto ciò che è il mondo attraverso se stessi. Mentre sono completamente trasportati dall’energia.
Per questo motivo hai deciso di usare così tanta luce?
La luce rappresenta questa sensazione d’energia travolgente, l’ho usata per mostrare la trasformazione e l’illuminismo.
Da dove prendi ispirazione per i tuoi lavori?
La mia ispirazione principalmente viene dalla mia vita, dalle esperienze che faccio e di come ogni giorno porti sempre qualcosa d’interessante.
Dove trovi i modelli per le tue immagini?
Tutti i modelli che utilizzo nelle mie fotografie sono miei grandi amici.
Quando devi fare l’editing delle tue immagini quando capisci di aver scelto la foto perfetta?
L’editing per me è molto importante, sono molto specifico in ciò che scelgo di usare. Di solito ho in mente l’esatta immagine che voglio usare e quando guardo tutte le foto scelgo quella che rappresenta maggiormente ciò che ho in testa.
Se dovessi scegliere una canzone che rappresenti “Once Was” quale sceglieresti?
The Rising Tide dei Sunny Day Real Estate.
A cosa stai lavorando ultimamente?
In questo momento sto lavorando ad uno nuovo concetto. Il prossimo lavoro che vedrai sarà un grande salto, credo davvero che sarà fantastico.
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