domenica 8 aprile 2012

DEREK NOBBS - Interview



La sensazione che si ha nel vedere i disegni di Derek Nobbs è come quella che si potrebbe avere un giorno camminando sulla spiaggia e trovare in una vecchia bottiglia di bourbon un disegno arrotolato. La carta è volutamente invecchiata, come se fosse stata macchiata dal whisky, dal caffé, dal sudore e dall’acqua marina dell’Oceano Pacifico che, con i suoi misteri i suoi fantasmi e la sua storia, è eterna ispirazione per Derek e da cui sembra non potersi allontanare. Ciò che è vecchio, arrugginito e sopratutto abbia una storia da raccontare celando segreti nascosti e ricordi lontani sono le caratteristiche principali dei disegni di Derek, che nel suo studio vicino al mare circondato da questi oggetti crea la sua storia.

Mi parli del tuo background?

Sono nato nel secco sud-ovest e mi sono spostato gradualmente su lungo la west coast fino l’umido nord-ovest del Pacifico dove attualmente risiedono in un misero rifugio ombreggiato.

Dove vivi esattamente sull’oceano Pacifico? Che cosa vedi dalle tue finestre?

Ho sempre vissuto nei pressi di diverse parti dell’oceano Pacifico, attualmente vivo vicino ad una delle tante insenature. Dalla mia finestra posso vedere due muli, un ubriaco risentito nella sua ricerca di birra a basso costo, accompagnato dal suo fedele gatto, uno squadra di corvi sul tetto di una vecchia casa, un pioppo che mantiene il ritmo al vento, una Ford 47, montagne rotte dalle nuvole, e un rimorchiatore.

Ci sono molti riferimento ai marinai e simboli nautici nelle tue creazioni me ne parli?

Potrei, ma a volte una canzone é meglio quando non capisci le parole. Dirò questo: ho sempre vissuto vicino al mare e mi piace il mistero. Cosa c'è di più misterioso dell'oceano?

Amo i tuoi teschi in particolare il fatto che hanno i baffi e la barba. Come ti è venuta questa idea?

Ho avuto una visione di un'apparizione! No, io in realtà non ho alcuna idea di come mi sia venuta. È solo successo! Ma io amo il modo in cui offre un elemento di contrasto all'oscurità che può implicare un teschio. Ammorbidisce la verità finale, cioè che tutto muore.

Il mare, le montagne e la natura hanno un forte impatto sulle tue creazioni cosa mi dici?
La natura di sicuro. Sembra farsi strada da sola nei miei disegni, è una grande ispirazione, ogni volta che penso di aver visto il più bel paesaggio, m’innamoro di un altro. Mi sembra d’essere molto sensibile alla distruzione della natura. C’è prova di questo nel mio lavoro: non è del tutto intenzionale, sembra proprio scaturire naturalmente.

Che tecniche usi? Come fai a rendere quella carta come se fosse antica e piena di mistero?

Non ho alcuna tecnica brevettata, faccio quello che funziona. La vernice può essere imprevedibile e misteriosa. Fino a quando mi andrà bene la carta, c’è un ragazzo. Dieci dollari e una bottiglia, senza fare domande.

Sappiamo tutti che il teschio è un simbolo di morte, ma osservando i tuoi disegni vedo oltre, c'è molto mistero ed ironia. Vedo questi simboli più come nella tradizione messicana, dove scheletri e teschi sono una rappresentazione dell’impermanenza, della transizione, della libertà ma soprattutto vincere la morte solo per scoprire che l'unica opzione è quella di arrendersi alla vita. Come il leggi i tuoi teschi?
Mi piace! Come un moderno Vanitas. Ci sono così tanti significati che possono essere dedotti da un teschio. Ho le mie idee, ma alla fine sta allo spettatore decidere quello che vuole portare via da esso.

Potresti dirmi da dove proviene l'ispirazione?

Tutto intorno, la natura, la vecchia architettura, il vecchio design, oggetti antichi arrugginito, la storia, il folklore, la musica è anche una grande fonte di ispirazione.

Vai quindi in qualche vecchio negozio vintage o in librerie per trarre ispirazione?

Certamente! Il più spesso possibile. Vecchi oggetti m’ispirano più d’ogni altra cosa e mi piace essere circondato da loro.

Hai realizzato t-shirt, borse e bandiere. Potresti dirmi qualcosa di quell'esperienza?

Ogni esperienza è stata unica. Gli stendardi erano i miei preferiti perché erano fatti a mano. Ho tagliato il modello e i miei genitori hanno fatto tutto il cucito, quindi è stato uno sforzo di famiglia. Ho dovuto scendere a compromessi un po’ sulle borse, ma speravo che la gente le usasse al posto dei sacchetti di plastica e così è stato. Sono state un successo. Con le t-shirt sono stato fortunato, ho potuto lavorare con persone appassionate che utilizzano tecniche di produzione etiche senza sfruttamento. Attualmente sto lavorando a due camice con la norvegese Baldr Collective. L'uomo che sta dietro a questo marchio è estremamente attento ai dettagli e alla qualità, ogni camicia sarà cucita da a mano da lui.

Tra i tuoi disegni quelli che preferisco sono i boscaioli, come scegli simboli come le asce e i cervi per completare la storia che avevi in mente?
Davvero non lo so, sembrano proprio loro a venire da me. A volte rimango bloccato quando sto facendo il layout del disegno e non so cosa mettere in un determinato angolo o posizione, ma alla fine sarà lui da solo a venire da me.

Stai lavorando a nuovi soggetti?

Ho tante idee che sono in attesa di essere realizzate su carta. Suppongo che dove il vero lavoro inizia sia nella mia mente. A volte rimugino l'idea per anni ancor prima di fare uno schizzo. Alcuni recenti temi che sono nella mia testa e su carta sono subacquei dei mari profondi, pionieri, commercianti dei mari deceduti, esploratori artici, balenieri e tanti altri ancora.

Qual è la cosa che non puoi vivere senza?

Il caffé, i gatti, la natura, gli oggetti vecchi e una certa ragazza con lunghe ciocche rosse.

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